"Creare reti, ispirare, far muovere le cose": 30 anni d'impegno a favore dell'ESS
30.06.2025

Per tre decenni Christoph Frommherz ha contribuito a plasmare l'educazione allo sviluppo sostenibile in Svizzera, inizialmente come insegnante, poi come networker , mediatore e incitatore prima al servizio della Fondazione Educazione ambientale Svizzera e poi di éducation21. In questa intervista ripercorre gli inizi della sua attività, le tappe fondamentali e le sfide dell'ESS, e spiega perché un buon insegnamento e un pensiero sostenibile sono indissolubilmente legati. All'inizio di luglio Christoph andrà in pensione e in futuro lo si potrà incontrare più spesso in montagna.
Christoph, hai iniziato la tua attività al servizio della Fondazione Educazione Ambientale Svizzera (FEA) nel 1995, ossia 30 anni fa. All'epoca, l'educazione allo sviluppo sostenibile era già un tema d'attualità?
A livello internazionale sì, mentre a livello nazionale lo stava diventando sempre di più grazie al lavoro della FEA . Avevamo per esempio dedicato un numero speciale del nostro bollettino al 1° Congresso nazionale sull'ESS dal titolo: "Nachhaltige Entwicklung macht Schule – macht Schule Nachhaltige Entwicklung?" (Lo sviluppo sostenibile fa scuola – la scuola fa sviluppo sostenibile?) svoltosi nel 2002. All'epoca avevamo anche intensificato la collaborazione con l'altra istituzione che aveva preceduto éducation21, ossia la Fondazione Educazione e Sviluppo (FES). In quel periodo ho pure dato vita agli incontri dei Centri didattici (CD) da cui sono nati, per esempio, i "cofanetti di libri sull'ESS" che creavamo tre volte all'anno in collaborazione con la FES e mettevano a disposizione dei CD . Con la FEA eravamo quindi per così dire nel vivo dell'azione e cercavamo di mettere in relazione i principali attori per portare avanti l'idea dell'ESS. Il dibattito si è poi evoluto ulteriormente e l'ESS ha assunto una posizione di rilievo nel documento programmatico della "Fachkonferenz Umweltbildung" (Conferenza svizzera per l'educazione ambientale) che ho avuto l'onore di redigere nel 2012.
Se confronti gli inizi dell'ESS in Svizzera con la situazione odierna, secondo te qual è la differenza più grande?
Agli inizi, negli anni '90 e nei primi anni 2000, abbiamo innanzitutto dovuto definire un quadro di riferimento: dal punto di vista teorico e specialistico, cos'è l'ESS e chi vi dovrebbe partecipare? All'epoca c'era una certa "concorrenza" tra le istituzioni e allora non ci si focalizzava tanto sulla definizione di prodotti concreti per insegnanti e scuole. Nel frattempo, queste questioni sono state in gran parte risolte: éducation21 è oggi l'istituzione responsabile in materia di ESS, si è chiarito cos'è l'ESS e cosa significa per la Svizzera – anche se queste domande continuano naturalmente ad essere oggetto di discussione – e sono state create offerte chiare e concrete.
"Nel frattempo, éducation21 è oggi l'istituzione responsabile in materia di ESS,
si è chiarito cos'è l'ESS e cosa significa per la Svizzera"
L'ESS era un tema rilevante anche nel tuo lavoro di insegnante all'inizio degli anni '90?
Esplicitamente no, ma implicitamente sì, molto! Ho insegnato soprattutto biologia per tre anni al livello liceale e per un anno nelle scuole medie (sec. I). Svolgevamo ore di pratica in classi divise a metà e godevamo di un'ampia libertà d'organizzazione. In ogni classe ho trattato il tema dell'agricoltura in modo approfondito e sotto forma di progetto. Ci siamo dapprima recati in una fattoria biologica e in un'azienda agricola convenzionale, abbiamo poi effettuato analisi del suolo e infine abbiamo organizzato una tavola rotonda sul tema "agricoltura biologica contro agricoltura convenzionale", preparata e animata dalle allieve e dagli allievi che durante quest'ultima attività interpretavano vari ruoli.
Al livello secondario I ho ricreato in un gioco di ruolo un dibattito politico che si era effettivamente svolto a Münchenstein alcuni anni prima. La domanda oggetto di discussione era la seguente: "L'ultimo grande appezzamento agricolo tra Münchenstein e il comune limitrofo di Reinach deve diventare edificabile?". Insomma, una classica domanda ESS.
Questo tipo d'insegnamento motivava molto sia me che le mie allieve e i miei allievi e ha pure sortito buoni risultati: discussioni avvincenti e la simulazione di un'assemblea comunale, condotta con grande maestria da un allievo nel ruolo di sindaco, hanno permesso di giungere ad un risultato pragmatico.
Secondo te, quali sono le tappe fondamentali nell'evoluzione della comprensione dell'(E)SS nel corso degli anni nel tuo ambito professionale, ma anche nella società?
Le tappe fondamentali a livello internazionale:
- Nel 1992, in occasione del Summit della Terra tenutosi Rio, il Giappone ha lanciato l'iniziativa per l'educazione allo sviluppo sostenibile (Agenda21, capitolo 36).
- Nel 2002, in occasione del Vertice di Johannesburg, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il Decennio dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibile (2005-2014). In Svizzera ciò ha portato all'integrazione dell'ESS nei piani di studio.
Le tappe fondamentali a livello nazionale:
- Il Congresso nazionale sull'ESS dal titolo: "Nachhaltige Entwicklung macht Schule – macht Schule Nachhaltige Entwicklung?" (Lo sviluppo sostenibile fa scuola – la scuola fa sviluppo sostenibile?) svoltosi nel 2002 e organizzato all'epoca dalla Fondazione Educazione e Sviluppo/DSC in collaborazione con numerosi partner, il cui esito ha avuto un grande successo.
- La costituzione di éducation21 nel 2013
Il "sistema educativo ufficiale" ha così affermato di prendere sul serio l'ESS, di essere intenzionato ad affrontare questo tema in modo strutturato e di volerlo professionalizzare. - Il 2° Congresso sull'ESS, Horizons21, all'ASP di Berna, organizzato da éducation21 su mandato della Conferenza svizzera di coordinamento per un'educazione allo sviluppo sostenibile (CS ESS).
Le tappe fondamentali a livello contenutistico:
- Crescente riorientamento dalla sostenibilità debole alla sostenibilità forte.
- Passaggio dalla trasmissione di conoscenze all'orientamento alle competenze (pensiero sistemico, cambio di prospettiva, partecipazione, azione).
- Utilizzo di metodi didattici creativi.
Come hanno reagito le scuole al concetto di ESS?
All'inizio, l'ESS, in quanto concetto teorico, è stato a lungo oggetto di dibattiti ed era poco compreso dalla scuola. Era importante distinguere innanzitutto i diversi approcci all'ESS adottati dalle varie istituzioni (p. es. l'importanza dei temi ambientali rispetto a quelli dell'apprendimento globale). All'epoca avevo l'impressione che solo una minoranza impegnata fosse in grado di capire questo concetto. Figuriamoci orientare l'insegnamento in quella direzione! La situazione è però cambiata grazie all'integrazione dell'ESS nei piani di studio e ad un numero crescente di insegnanti formati in materia. Lo si vede anche dalle colleghe e dai colleghi più giovani che lavorano per é21, tutti dotati di un ricco bagaglio di conoscenze e competenze in materia di ESS.
"La situazione è però cambiata grazie all'integrazione dell'ESS nei piani di
studio e ad un numero crescente di insegnanti formati in materia"
Come si è riusciti ad integrare l'ESS a scuola?
Il lavoro pionieristico delle ONG con la loro forza trainante, sostenute finanziariamente dagli uffici federali, è stato sicuramente significativo. Ad aver svolto un ruolo importante anche il lavoro di networking con le Alte scuole pedagogiche che si sono dedicate a questo tema prima ancora della sua integrazione nei piani di studio. A livello istituzionale, l'ESS è stata ancorata nei piani di studio grazie alla CDPE, la quale ha riconosciuto che lo sviluppo sostenibile sancito nella Costituzione federale costituisce un mandato di formazione. E ad essere determinante è stato inoltre il fatto che, con la costituzione di éducation21, si è passati dalle parole ai fatti.
Cos'altro occorre?
Ora occorre una certa perseveranza. L'ESS è strettamente correlata al buon insegnamento! Noi di éducation21 dobbiamo trasmettere idee convincenti per l'insegnamento nei materiali didattici da noi creati. Le Alte scuole pedagogiche forniscono certo la struttura di base, ma ogni generazione di insegnanti ha sempre bisogno di idee creative per l'insegnamento e di ispirazione. Le fondamenta ci sono. Su di esse si può costruire e dare nuovi impulsi. Perché insegnare l'ESS è entusiasmante e le domande che solleva permettono di stimolare le allieve e gli allievi.
"A livello istituzionale, l'ESS è stata ancorata nei piani di studio grazie alla CDPE,
la quale ha riconosciuto che lo sviluppo sostenibile sancito nella
Costituzione federale costituisce un mandato di formazione."
Qual è stato il momento più significativo della tua trentennale attività dedicata all'ESS?
In generale, le persone che lavorano in quest'ambito lo fanno con grande passione. Le collaboratrici e i collaboratori di éducation21 sono molto impegnati nel loro lavoro con cui si identificano fortemente.
Ce ne sono stati comunque molti... Sicuramente uno di questi è stato il pranzo con l'ambasciatrice degli Stati Uniti in Svizzera. Il contesto era il "Progetto Globe", per il quale si doveva redigere un trattato internazionale poi presentato durante una conferenza stampa seguita, appunto, da un pranzo. Inoltre, ad Expo02 è stata rappresentata la mia opera teatrale "Der grösste Chabis" (Il cavolo più grande), incentrata su una gara immaginaria tra un coltivatore convenzionale di cavoli e un agricoltore biologico per conquistare il favore del ministro dell'agricoltura, grande estimatore di cavoli rossi. Nel 2002, in occasione dell'Anno Internazionale della Montagna, ho avuto l'opportunità di realizzare in collaborazione con Martin Seewer, che lavora anche lui per éducation21, un calendario con foto provenienti da diverse regioni del mondo corredate da brevi testi, o meglio da racconti brevi. Ogni pagina del calendario era accompagnata da idee per l'insegnamento correlate alle foto. Si è trattato di uno dei primi materiali didattici per l'ESS da noi creato. Infine, ho avuto modo di realizzare con le scuole diverse video testimonianze (cfr. colonna a destra), una delle quali con Bertrand Piccard. Questi video mostrano che la scuola può essere divertente e quanto possono fare gli insegnanti motivati.
Dal punto di vista di uno SS, quali competenze sono particolarmente importanti per il futuro?
La gestione delle incertezze e la partecipazione: la prima per via dell'attuale instabilità mondiale, mentre la seconda potrebbe indicare la via d'uscita. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi secondo scienza e coscienza per far sì che non siano solo i potenti di questo mondo ad avere voce in capitolo.
"Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi secondo scienza e coscienza per far
sì che non siano solo i potenti di questo mondo ad avere voce in capitolo"
Cosa auguri alla Fondazione é21 per il suo futuro?
Auguro quindi a é21 di avere sufficiente libertà d'azione, le risorse necessarie e creatività affinché la Fondazione, nonché le sue collaboratrici e i suoi collaboratori possano coltivare e conservare uno spirito indipendente, al fine di dare degli impulsi innovativi in quest'ambito.
Come vorresti che fosse l'ESS tra 30 anni?
L'ESS è riconosciuta a pieno titolo come una buona pratica educativa che si riflette su tutte le materie e sull'intera scuola.
A livello sociale, l'ESS non è né un "esercizio alibi", né una "questione di facciata" , bensì stimola e arricchisce la scuola e l'insegnamento.
Che farai una volta andato in pensione? Continuerai ad occuparti di ESS?
L'ESS è anche strettamente correlata al mio stile di vita, in cui la sobrietà svolge un ruolo importante. Il 20 agosto, per esempio, intraprenderò un viaggio alla volta di Berlino e non prenderò né l'aereo, né il treno (mezzo, quest'ultimo, che sarebbe senz'altro accettabile), ma inforcherò la mia bicicletta. Per il resto, continuerò a dedicarmi ai miei progetti editoriali e teatrali e al mio giardino. In veste di membro del Comitato della sezione CAS di Basilea, mi occupo del settore "Ambiente" e mi incontrerete sicuramente più spesso in montagna. Per raggiungere le località di partenza delle nostre escursioni usiamo quasi esclusivamente il treno o la bici.